Thursday, March 12, 2020





Sgarbi e il coronavirus


In un’emergenza nazionale così delicata, in cui tutti ci sentiamo impegnati, assistere allo sproloquio di un protagonista in bene o in male della scena culturale e artistica di questo nostro paese appare non solo  pericoloso ma indice di una mancanza, di una debolezza delle nostre Istituzioni davanti all’ingiuria, alla menzogna e alla provocazione così abilmente camuffate in liberalità.  Pensare poi che il medesimo personaggio sia il Presidente di un’Istituzione culturale come Il Mart, il prestigioso Museo di Arte moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto appare ancora di più paradossale se non addirittura ridicolo per la cultura e per il  modo in cui sono gestiti i nostri Musei nazionali, da tutti difesi a spada tratta.



 Come se non si conoscessero il linguaggio e gli atteggiamenti con cui il popolare critico si esprime sulle reti televisive e ora anche sui social. L’ultimo atto spettacolare  del nostro critico è quello che lo vede coinvolto in questa sua ultima impresa con l’uscita del video pubblicato su facebook dove appunto il nostro Vittorio Sgarbi dice la sua sul Coronavirus, sostenendo che non è vero niente e che si tratta di una banale influenza, insultando i virologi che se ne stanno occupando. Dietro le dichiarazioni di Sgarbi è evidente che si nasconde un’acredine  da parte di alcune frange della politica italiana che da sempre lo sostengono e lo usano anche in questa pericolosa  emergenza sanitaria.

                      

 Pur riconoscendo che in un sistema democratico ognuno può dire la sua, anche quella che più appare inaccettabile, esistono regole morali di convivenza civile e di rispetto verso tutti i cittadini che vanno rispettate anche da chi si sente protetto e libero tanto da poter dire quel che gli pare. Trovo disgustose le parole offensive usate da Sgarbi nei confronti di chi è in prima fila per combattere la diffusione del Coronavirus, scienziati,  ricercatori, medici.


                   

 Va ricordato che questo Virus non è solo emergenza nazionale ma di tutto il pianeta come dichiarato dall’Organizzazione  mondiale  della sanità (OMS).  Il che non è poca cosa.  Condivido totalmente pertanto la lettera di Artribune a firma di Valentina Muzi alla quale riconosco il coraggio di averla pubblicata e la posizione dei dipendenti del Mart i quali chiedono le dimissioni del loro Presidente per indegnità a rappresentare un’Istituzione come il Mart. Per inciso sottolineo che l’ex Direttore di questa importante  Istituzione dell’arte Moderna e Contemporanea, forse l’unica in tutta Italia, Gianfranco Maraniello stimato critico, non ha rinnovato  più il suo incarico dopo la nomina di Sgarbi. Lo stesso Museo vive ora tempi incerti senza una guida appropriata e responsabile. Forse come ha già fatto in altre occasioni intenderà lui stesso Sgarbi a fare il deus ex machina di questa Istituzione. Chi gli ha dato tutto questo potere? 

                 

Conosco personalmente Vittorio Sgarbi e a volte mi è anche simpatico, gli riconosco il piglio anarchico di chi deve mettere tutto in discussione come anche gli riconosco la sua preparazione sull’arte del passato, ma a tutto c’è un limite. Ricordo il modo devastante con cui ha curato la biennale di Venezia, con cui ha gestito la cultura come Assessore, con cui ha svolto incarichi importanti o è apparso innumerevoli volte in televisione insultando e sbraitando,  ma adesso è proprio troppo. 



Questo troppo non è in una pura relazione numerica che misura il  troppo di tutto ma si tratta di un troppo di niente che ha un carattere distruttivo e vergognosamente diffamatorio nei confronti degli altri. Non solo dell’altro in quanto tale ma di tutti. E questo non può essere accettabile in un paese civile e democratico. Certo il rispetto delle Istituzioni non va scambiato per accondiscendenza, ma quel principio pur  essendo qualcosa sul quale si può anche derogare, lo si può anche criticare  con logica e discernimento ma non affossarlo con deliberate ingiurie.



Ecco mi sembra che il nostro critico non sappia discernere e questo mi sembra grave in un uomo colto come lui. Mai un politico, uno studioso, un critico, uno scrittore ha avuto la scena pubblica, televisiva che ha avuto lui dal 1980 a oggi. Certo se l’è conquistata ma in che modo, ingiuriando offendendo? Dovrebbe sentirsi responsabile verso gli altri di ciò che dice. Ma non è mai stato così tranne forse rari casi.     La responsabilità vuol dire rispondere non solo a se stessi ma anche agli altri, saper riconoscere ciò che è giusto, essere chiamati a dare una risposta che porti pacificazione,  senso morale ed equilibrio, pur nello scontro politico. 

                   

Per tale ragione le invettive lanciate da Sgarbi che fra l’altro è un parlamentare della nostra Repubblica appaiono non solo ingiuriose ma alquanto prive di fondamento. In questo suo sproloquio egli irride alle Istituzioni di cui lui stesso è parte,  al Presidente della Repubblica, al governo e  agli scienziati che si occupano di salute pubblica. Ciò è inaccettabile da un punto di vista morale, privo di dignità etica e poco onesto rispetto alla dimensione di emergenza e ai provvedimenti che il Governo ha emanato dopo aver sentito gli specialisti. Soprattutto è la dignità di una nazione, degli stessi cittadini che viene calpestata, quando le parole pronunciate senza misura mettono in pericolo la salute di ognuno di noi. 


                

Ancora una volta in Italia su questa vicenda si creeranno tifoserie contrapposte, quelle schierate con Sgarbi e quelle schierate con il governo, con i suoi provvedimenti a difesa  della salute pubblica e la lotta al Coronavirus. In tutti e due i casi è sempre lui a farsi una grande pubblicità e a uscirne vittorioso. Ed è proprio questo che non possiamo permetterci più. Nella nostra Italia esistono migliaia di problemi, alcuni gravi e altri meno, ma tutti importanti e determinanti per il nostro futuro. Forse fermarsi ancora di più su questa vicenda è appunto troppo nel senso che dicevo prima, è deviante oltre che inutile. Occorrerebbe semplicemente stendere un silenzio pietoso e andare avanti. 


                         

Comunque Sgarbi sarà sempre sulla scena perché siamo noi che glielo permettiamo, facendolo appunto parlare o replicando in maniera moderata  alle sue invettive. Invece bisognerebbe rispondere con acredine e rabbia non lasciare che le sue invettive scorrano come un veleno insidioso in tutti noi. 


Questo è il rischio che corriamo. La vacuità e la pericolosità delle sue parole  che invadono la rete e che imprigionano; lo stesso filo sottile che confonde verità e menzogna non lasciano scampo. Bisogna, dunque, saperlo correre questo rischio e circoscriverlo,  isolare con  le parole adatte un Virus ancora più pericoloso, lui stesso.  

 

Immagini
0 Francesco Correggia, fermo immagine da letture futuriste, performance  al Museo Maon, Rende (CS)
1 Immagine di Vittorio  Sgarbi
2 Bruce Naumann, self portrait as a fountin, 1966
3 La lotta contro il coronavirus
4  Jules Olinski Basium Blush 1960
5  Michal Rovner, Current, 2012
6  Le ricercatrici  dello Spallanzani che hanno isolato il Virus
7  Danier Richter, Buffalo soldier, 2009
8  Massimo Galli infettivologo
9 Cai Guo Qiang,  gunpower on canvas, Flora Commedia, agli Uffizi  di Firenze
10 Grossberg Carl  Traumbild  Rotor 1927
11 Francesco Correggia si gode la solitudine

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