Sunday, June 7, 2020





                         Una stravolgente vera  radicalità

                      

Davanti alla barbarie della comunicazione a tutti i costi che il Covid ha sollevato sarebbe meglio tacere.  Le pseudo analisi che appaiono ormai giornalmente sui social da Facebook a Twitter e Instagram e sulle reti televisive  si sprecano rimescolando ogni cosa: Purtroppo sono proprio i professoroni cattedratici nostrani ormai diventati opinionisti del mercato della comunicazione  che appaiono sui media e in televisione a propinarci un minestrone soporifero di banalità, ripetizioni, presentazione di libri sulla quarantena

                                


Sembrano  programmi di attualità, politica  e cultura ma non hanno niente di quanto dichiarato nel palinsesto. In realtà si tratta di brodaglia, pattume culturale qui e là cosparso di qualche ciliegina e cortigianeria. Il tutto appare mascherato da una sorta di buonismo, da una divulgazione mediocre e di regime. Fate caso ai nomi che appaiono in questo insalatone mediatico,  sono sempre gli stessi quelli del prima e  del dopo Covid.   


                                               

Dall’altra parte ci sono gli esclusi che naturalmente citando il libro di Foucault  Sorvegliare e punire ci mettono in guardia dall’ideologia imperante che, nel nome del Covid,  fa fuori le libertà di ognuno di noi. Che c’entra Foucault con il suo  libro scritto intorno ad un’altra situazione? Costoro vedono dappertutto intrighi, congiure, potentati economici che ledono i nostri diritti sociali per sottometterci e abituarci ad essere controllati. 


Seppure l’ultima posizione appaia comprensibile da un punto di vista critico, essa è pur sempre venata di quel culturalismo e radicalismo  borghese che la fa essere inefficace proprio da un punto di vista di quel che vuole essere. I morti che sono usciti dagli ospedali ci sono stati per davvero e continuano ad esserci, il Covid 19  non è certo sparito,  ci si può ancora ammalare e la scienza non ha ancora detto l’ultima parola sull’argomento.



   In entrambi i casi assistiamo a sproloqui che hanno abbandonato l’approfondimento, i contesti di riferimento. Ogni cosa cade su se stessa e fa abbassare la nostra capacità di discernere, analizzare, comprendere davvero dove siamo. Anche gli scienziati sono caduti nella rete della divulgazione di massa diventando una nuova specie di opinionisti.  Sembra proprio che la ricerca della verità non interessi più a nessuno. Le opinioni e le menzogne cavalcano le nostre vite, mentre intanto il pianeta si ammala. Bisogna rassegnarsi ? No, occorre distinguere, fare opera di traduzione. Coltivare il piacere dell’esclusione, dell’isolamento. Prendere le distanze, stare a distanza, scavare un abisso, separarsi, non comunicare, limitare i consumi e farla finita con le vendite on-line. Smettiamola di ripetere:  stiamo   insieme  nella  distanza o  ce la faremo. 
  


  E’ per tale ragione che ho deciso di non rispondere alimentando il terreno della comunicazione di regime, il  fuoco delle banalità e invece praticare il silenzio. E’ vero che esiste un linguaggio silenziosissimo che l’esserci vuole solo trasmetterlo, non descriverlo . Esso è talmente sommesso che non sembra essere nella lingua, somiglia piuttosto a palpebre che si alzano nel silenzio. E’ il silenzio che appartiene alle esperienze mistiche  Tuttavia l’esperienza interiore del mistico  dice la parola. 




La volontà di dire dell’estatico non è solo impotenza ; è anche forza è anche melodia. La parola che dice non può dire l’indicibile. Dice l’altro, immagini, sogni, volti; ma non dice l’unità. Parla, non può fare a meno di parlare perché la parola arde dentro di lui ed è il silenzio che l’ha suscitata.  




  Se facciamo un buon uso di questo silenzio e ascoltiamo ciò che i mistici ci hanno lasciato possiamo  forse sperare di prendere coscienza di noi stessi e della realtà in cui viviamo, forse potremmo sperare di invertire la rotta disastrosa dei cambiamenti climatici, ascoltare il mormorio che è dentro di noi anche se non sappiamo da quale mare provenga.  Forse è  proprio  questa una stravolgente, sublime radicalità.   



Immagini:
1  Francesco Correggia,  Galleria Antonio Battaglia, 2020
2 Ritratto di William Occam, anno 1300
3 Bernardo di Chiaravalle , 1120
4 San Francesco in meditazione con teschio, Francisco de Zurbarán, 1658
5 Ritratto di Baruch Spinoza anno 1660
6 San Giuseppe da Copertino, il santo che vola, 1650
7 Suor Maria Ionela Cotoi mistica  1964
8 Ritratto di Martin Buber, 1958