Saturday, January 13, 2024

continua blog poesie Francesco Correggia

 


Un giorno

 

Mi sono alzato / per guardare fuori / nello spazio aperto / Niente più singhiozzi /

né sofferenze da consumare / tra ricordi affumicati / e cene indigeste / Niente scatole

da chiudere / Ho visto il giorno / che mi guardava / freddo / smunto / paffuto / con lo sguardo rivolto / ad un incrocio / Non ho trovato nessuno / intorno a me / Qualcuno con gli occhi abbassati / aveva fretta / qualcun’altro guardava un muro / illuminato da lampioni / Un cane andava sogghignando / In un prato di fiori secchi / Un tram entrava in una casa / un  nano gridava del suo amore / un prete guardava il cielo / col dito puntato ad una rosa / un vecchio su una panchina / fissava un albero senza foglie / un bambino giocava con un passero / mentre un gabbiano scivolava dal cielo / Un mendicante senza mani / offriva il suo pane / Mi sono alzato / sibilando preghiere / non c’erano ombre / né lamenti / ognuno parlava da solo

 

 Sciolto

 

Allo scoperto / si va avanti / nella città ferrosa / La nebbia / lo scrittoio / il fornello

il barattolo / il ghigno della roccia / della radice del parco / in  strade lastricate / di silenzio spumeggiante / Un vapore bianco scorre / su sottili mucchi di foglie / trascinate dal paradosso / Il fondo di una botte vuota / abbandonata sul selciato / cerca l’ebbrezza del ricordo / Altra luce riempie  l’essere / dagli occhi svuotati / mentre io canto / versi fra i pini / Se vi fosse almeno / il suono dell’onda / della pioggia radente la spuma / saprei cosa fare / Invece vivo /  in  luoghi sepolti /bruciati dal ronzio degli  anni / Scivolo incappucciato / nella conca  del giorno / tra profumi sintetici / e paradossi lunari / La gioventù si nutre del gorgo / di un sapere fragile / mentre l’orizzonte / è lontano / Il palazzo segna le ore / del nostro vincolo cieco / e noi strisciamo / con la testa in giù / accoccolati davanti alla pozza / Tu  mi hai dato giacigli  / il desiderio ci tenne caldi / tremando forte / bussando alla porta verde / per dimenticare il deserto / Imbottiti di fiaba / le cose che non puoi vedere / hanno lasciato uno spazio vuoto intorno / e volti lavorati d’orgoglio / Le ore che rimandano al resto /nella realtà scheggiata / di un mosaico fin troppo umano / si sono intrecciati con i nostri corpi / Viviamo accanto al robot / al ferro seducente / al luccichio elettronico / all’agonia di viaggi possibili / di colori strazianti / di segni uniformi /specchianti

  


Luce

Luce dal colore rosso rame /maschere vaganti / nel cielo libero / confuso col nulla / respirare quel vuoto / ed essere cristallino / fragile / effimero e composto / Sciogliersi fra i rami / nella densità organica / nella realtà demente / col cartellone pubblicitario al collo / e il giornale / attaccato al braccio / Un tempo / prima di volare / bisognava consumarsi / lentamente / appollaiati ad un albero / C’era l’amore / il  lavoro / la tregua  e i  sogni / per dimenticare d’esistere / Ogni notte / il vento spavaldo / della coscienza / spargeva intorno / i semi dell’angoscia / Sguardi immobili / vivevano  il tempo / scivolando da una speranza all’altra / da un’urna all’altra / Ora il mare ha bagnato le mie ali / e bramo te / che segreta / su una rupe /  te ne stai a distanza

 

 

Dove vado

 

Prima di andare / ho provato a stringere / fra le mani / il porto vago

della mia esistenza / Ora che tutto /si confonde / con i battiti del mondo / posso ancora sperare / di percorrerla quella strada d’essere / senza toccare il nulla / senza il tormento / di una eterna rivolta / Prima di andare / mi logora / la febbre del tempo /che mai si sazia / C’è troppo di vuoto / forse è questa l’eterna promessa

                  

Immaginate

 

Un giorno sospeso  / in un calice di vino rosso / Immaginate /  una foglia delusa / che cade all’incontrario / in un luogo /senza porte / Immaginate / solo per poco / il cielo come un letto / dove uno sbronzo / beve / i suoi sogni impossibili / Immaginate una valigia / senza fretta / davanti un treno malato / Immaginate / la vostra immagine / prolungata all’infinito / seguire la rotta / di una rondine / verso un nido d’acqua / Immaginate tutto / fuggire /  su un viale inventato / di parole / di echi scomposti / di ripetizioni / di miti e di sostanze lacunose / Immaginate

 

NO

No al successo / costruito su misura / no alle piccole gioie / alle vendette di ogni giorno / no agli insulti / dell’oppio sociale / di volti truccati  e disfatti / No alle cose che devi fare / per raggiungere / spazi inconsistenti / dove la tua coscienza naufraga / No alla misura di tutte le cose / all’amore / alla famiglia / No all’arte delle convenzioni /   Dire continuamente No / senza smarrirsi in approdi / di vanità / Trovarsi ogni notte /

in un letto rancoroso / e dire ancora di No / No per sapere quello che sei / quello che fai / per non sentirsi mai solo / in questo cortile della menzogna / Un giorno anche tu

saprai dire /  No

 


Un prete solo

La piazza imbottita / di titoli al neon / di visi a festa / Il bar catechizzato / da sermoni liquidi / I suoni e le voci / di un copione antico / Al mattino ho scoperto / un cielo limpido / l’ombra negli angoli / e la malinconica certezza / di un non ancora / Un prete solo / pregava / tra vestiti nuovi / Il soffitto / delle parole mai dette / La mensa isterica del popolo / la terra / la vita / la caduta e il cielo / Tutti i lamenti / scivolano  al vento / in palafitte di speranze

 


L’urna

 

Un fiume scorre / svanisce / lungo sentieri inauditi / come un canto che m’abbandona

/ Poggiare la testa / su un cumulo di vimini / e ascoltare il senso delle cose

mentre l’universo si arena nel gorgo / Il sogno all’improvviso / scopre

l’ombra di una presenza umana / Appare / Tu addormentata / nuda al mio fianco

nell’urna gelida / del caso / Il tuo nome / sillabato lontano / mormora le tue grazie / ed io  gemo / come un infante assetato / La sera declina / nel vino rosso / in una ripetizione di gesti / sempre uguali / Questo rimpianto / lasciato correre / su  un’onda tumultuosa / Ora la tua bocca / scorre sul mio corpo / come in  un vagone vuoto / mentre raccolgo certezze / esauste / Mi sei rimasta sulla pelle / come una farfalla

 

Alba

All’alba un uomo si sveglia / barcolla tremante / l’acqua bagna il dolore

del suo viso / La soglia lo separa / dalla strada intrisa di pioggia / Un autobus si ferma / cerca un passeggero / sguardi incerti / l’accompagnano / Cose segnate / parole inesplorate / luccicano nel caos / L’infanzia ha le forme smarrite / di una donna esile / come un giacinto / la chioma d’oro al vento / Il giardino delle idee / piegate / L’uomo ha rimorsi / le mani dure / incallite / da laceranti abbandoni / La notte c’è un posto / anche per lui / nella sua libertà murata / Un foro rosso in testa / gorgoglia

 

 

 

 

 

 

 

                            

 

 


Friday, January 5, 2024

Blog Poesie 1974 / 1977

Vorrei iniziare questo anno con la pubblicazione di una raccolta di poesie degli anni settanta. Li ho sempre tenuti nel cassetto ma ora ritengo che sia giusto pubblicarli. Non mi rivolgo ad una delle case editrici importanti che ormai pubblicano solo autori conosciuti nel mondo dei media e dell’apparato mediale editoriale ma preferisco offrirli al pubblico senza alcuna mediazione che non sia quella dell’offerta, del dono. Si tratta di poesie che ho scritto nell’età giovanile ma che hanno avuto per me un’influenza determinate per quanto riguarda la mia pittura che ha sempre inteso rapportarsi con la scrittura e con la stessa poesia. I miei esordi nell’arte infatti, come d’altra parte ben documentato nella mia vicenda artistica è legato alla poesia visiva e alla pittura scrittura. Ogni mese pubblicherò sul mio blog dieci poesie che sfideranno l’ottica contemporanea della comunicazione nella speranza che qualcuno li legga e vi trovi conforto. 1974/1977
Perdono
Ho chiesto perdono / per essere nato/ ma tutto restava / immobile / senza sguardo / Ho chiesto perdono alla luna / alle stelle / ai sudari / Mi hanno riso in faccia / senza un perché / Mi sono lasciato andare / dormiente / su uno scoglio / in mezzo ai marosi del tempo. 
L’agguato
L’agguato del sogno / contorto / incerto / La menzogna del tempo / si allunga / come un’impronta improbabile / L’anima allungata / insegue la preda / Il freddo implacabile / gela la mia stanza / L’insetto del nulla / sul balcone di casa / mi osserva / L’uomo sorride / è fiero dei suoi sogni.
Infanzia 
Salgo le scale / dell’indicibile paura / dove stanno occhi / senza luce / voci senza suono / Scivolo lentamente / in un passato ancora sottile / dove un bambino / raccoglie i suoi giocattoli di carta / e ti guarda / Aspetta che tu apra una finestra / da cui prendere il volo / E finalmente sarà un giorno / dolce senza parole 
Basta
Foglie cadevano cupe / in un mattino / di grigia foschia / Vado cercando l’essere / sulla terra bagnata / d’inutile fragore / Cerca parole di senso / dice la terra / coperta d’immagini / Mentre trascino il mio / inesperto dolore / nel vuoto d’acacia / per poi dire / basta a tutto / alle cose / agli oggetti / alle facce tinte / d’umano colore / al tutto 
Portami via
Fuori il freddo / la fame e colori epilettici / Consumi senza guardare / Un tempo sarai selvaggina / anche tu / Portami via / da questo scorrere del tempo / che occorre dire di più? 
Fuga
L’acqua / la carne / il cibo in locande / profumate di vino / Viviamo in cerchi / concentrici di speranze / butterati di orgoglio / in celle dove la luce / si piega appena nell’apparenza / Il ferro penetra / nei corpi sofferenti /piegati dall’ombra / e dall’incerta speranza / Mozziconi ardenti di fumo e bottoni / nelle sale umide di pioggia / Destrieri / pallidi come angeli / ci portano via sul mare / liberati finalmente / dal sognare rifugi illusori / lastricati di anemoni. 
Quel silenzio
Non mi resta che dormire / tacere / lasciare che il tempo / trascini le cose / Io resterò in attesa / a guardare / a scrutare / sognare / Sarò più solo / più libero / lontano / da questi vegliardi arrabbiati / da questi vogliosi pavoni che s’arrampicano sui cespi / Fuori c’è tanto silenzio / che ascolta / aspetta e osserva lontano / Io sarò quel silenzio / e sarò finalmente parola che dice.
Un sogno
Un uomo cammina / lungo la strada / infetta di laceranti abbandoni / in uno giorno cupo / come un velo di Iside / Ci sono colpi di campana / cavi / secchi / speculari / L’uomo dal viso / unto di bianco / pensa / Pensa alla pianura di fili sospesi / ai cuori lacerati / e ai fili pendenti / di possibili glicini / dai riflessi azzurrini / L’uomo pensa / al battito d’ala / di quel sogno smarrito / che mai più verrà 
Forse 
Ho raccolto i miei cenci di malato / sotto un albero di selci / Torno a vivere nel buio / braccato dal desiderio / di un corpo a me negato / inseguito dalla schiuma dei marosi / accecato da volti / rigati dal vento marino / tormentato da passi scolpiti di luce / al sole del mattino / stordito da canti ed urla di vivi / in un mondo di morti / Nel silenzio / traccio segni e gesti / Torno a vivere nel sogno / scoprendo le ceneri di un ricordo / mentre tu sorridi / fra recinti di tempo / Prendo a calci l’umida terra / e inalo il suo sapore / La stanchezza riempie gli spazi riflessi / le pareti si muovono / ogni cosa diventa uno specchio / Un bambino mi corre dietro / a coprire i miei passi e cercare / un volto assente / Mi muovo / tra gesti aridi e senza senso / per non pensare più a nulla / per morire più in fretta / Forse 
Vocianti 
Legato ad un suono / ad un attimo / di breve agonia / vivo aggrappato ad un muro / Inerme cerco uno sguardo / ricoperto di fiori e silenzio / Immagini sorde scorrono / su petali esangui / in un viale / dove il vento / scuote gli alberi arsi / Scrivo immerso in una coltre di nebbia / in mezzo ad insetti e gabbiani vocianti / Incubi mi cercano / mentre aspetto la notte /nel varco sottile del nulla