Sunday, May 3, 2020







Pubblico volentieri la lettera indirizzata al Ministro Franceschini e a tutti gli operatori del settore Arti Visive sulla situazione attuale in cui  versano le Gallerie, gli artisti, i critici . La lettera assume un significato importante poiché si ribadisce il ruolo che le Gallerie svolgono non solo all’interno del Mondo  dell’arte ma anche rispetto alla cultura e in particolare alle conoscenze sul contemporaneo . Le Gallerie sono una componente essenziale nella diffusione dell’arte e operano di concerto ai Musei e alle altre Istituzioni pubbliche, supportandole nelle loro scelte. Discriminarle oltre ad essere un grande errore e un danno per il nostro paese da un punto di vista economico,   rivela  una mancanza di sensibilità e di conoscenza del sistema internazionale dell’arte Moderna e contemporanea. Occorre distinguere il mercatino a cui l’ottica meramente commerciale ci ha abituati  dal vero mercato dell’arte il quale  si svolge all’interno di regole codificate che sono sempre legate alla qualità dell’opera, alla cultura visiva  e al ruolo che le Gallerie svolgono nel far conoscere gli artisti,  a difenderli e a farli circolare in contesti Internazionali.  Condivido come artista e intellettuale  il contenuto della lettera e sono certo che il Ministro ne terrà conto.

Alla cortese attenzione del
Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Dario Franceschini

Egregio Ministro Franceschini,

in questo delicato momento storico di emergenza sanitaria in corso le gallerie d’arte moderna e contemporanea non sono abbastanza supportate per il ruolo culturale e turistico che ricoprono.
A mio vedere andrebbero incluse in parte dei provvedimenti rivolti al sostegno alla cultura, ai musei e alle mostre, per il tipo di attività che svolgono, non puramente commerciale. Purtroppo invece dell’attività delle gallerie non si parla molto. Quando ad esempio si annuncia la riapertura di musei e mostre dal prossimo 18 maggio, le gallerie non sono citate perché codificate soltanto nel settore del commercio al dettaglio.

Le gallerie hanno contribuito enormemente allo sviluppo della storia dell’arte in Italia, dalle avanguardie del Novecento ad oggi, creando sorprendenti collezioni che hanno dato la possibilità di arricchire i molti importanti musei da nord a sud del nostro straordinario paese.
Comprare un’opera d’arte di qualità di un artista riconosciuto non significa fare solo commercio, ma significa sostenere e preservare un bene culturale, un quadro, una scultura, un disegno, una grafica, o una fotografia, frutto dell’ingegno intellettuale di una disciplina del fare, inteso nell’unicità della manualità al servizio dell’espressione di un linguaggio artistico universale, peculiarità questa tutta italiana. I musei stessi acquistano opere d’arte dalle gallerie.

In questo momento storico ci siamo accorti tutti della potenza comunicativa delle immagini e della creatività degli artisti che con la loro visione ci fanno guardare avanti oltre le apparenze.
Tutto questo mondo viene valorizzato e divulgato giorno per giorno dalle gallerie d’arte. Nei luoghi nevralgici e storici delle città italiane, i galleristi investono e credono negli artisti che rappresentano, partecipando anche alle fiere che dagli anni Settanta presentano opere di livello museale.

Egregio Ministro, insieme a tutti i miei colleghi e agli artisti che rappresentiamo, faccio appello, nel rigore della ricerca artistico culturale che ci accomuna, di trasmettere questo messaggio al Governo Italiano perché aiuti le nostre attività anche sul piano culturale.
Avendo già Lei mostrato vicinanza per gli artisti dello spettacolo, Le chiedo di rivolgere un pensiero anche agli artisti visivi di cui le gallerie sono rappresentanti. Chi meglio delle gallerie può sostenere la causa di questi artisti? L’auspicio è quello di una nuova rinascita dell’arte e della cultura.

La ringrazio per la Sua attenzione e per l’ascolto che presterà a questa lettera.

Con i miei più cordiali saluti,

Antonio Battaglia



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